note biographiche

ANGELA PAOLA SQUASSINA, laureata presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) e specializzata in restauro alla Scuola di Genova, ha conseguito il dottorato di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici presso il Politecnico di Milano. Impegnata in attività didattiche e di ricerca presso l’Università Iuav di Venezia dal 1998, il Politecnico di Milano (2017-2021) e, su invito, presso scuole di specializzazione e di dottorato italiane e estere, è attualmente ricercatore TD-B e docente di restauro presso il corso di laurea in architettura e nella Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e Paesaggio dell’Università Iuav di Venezia.

Si occupa in particolare di stratigrafia dell’architettura e del tema della risposta conservativa al degrado. Ha scritto più testi relativi allo studio delle murature storiche di Venezia, ai caratteri dell’edilizia storica veneziana e relativi comportamenti nel tempo, condividendo i suoi interessi di ricerca in convegni nazionali e internazionali. E’ coautrice del volume “Conoscenza e restauro degli intonaci e delle superfici murarie esterne di Venezia. Campionature, esemplificazioni e indirizzi degli interventi” (2017); mentre la monografia “Tempo che distrugge, tempo che conserva” è una riflessione sul rapporto tra senso del tempo e opera di restauro.

È attualmente impegnata per l’interazione fra università e realtà operativa artigiana di Venezia attraverso workshop e iniziative didattiche di trasmissione intergenerazionale di conoscenze della tradizione costruttiva.

squassin@iuav.itiuav.it

ILARIA CAVAGGIONI è funzionario architetto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.

Laureata a Roma presso l’Università di Studi La Sapienza nel 1988, dopo un periodo di attività professionale nel campo del restauro architettonico, dal 2000 presta servizio presso la Soprintendenza di Venezia, con ruoli di coordinamento nell’ambito della tutela, dove ha sviluppato studi e interventi con attività di progettazione e di direzione dei lavori su alcuni tra i più significativi monumenti di Venezia – Procuratie Nuove in Piazza San Marco, Biblioteca Marciana, Gallerie dell’Accademia, Campanile e Basilica dei Frari, e altri – dandone conto in pubblicazioni scientifiche e interventi a convegni.

Dal 2010 è coordinatore tecnico del gruppo di lavoro della Soprintendenza che opera all’interno del Comitato Tecnico Paesaggistico per la redazione del Piano Paesaggistico Regionale.

Dal 2005 al 2010 è stata docente a contratto di Restauro presso l’Università Iuav di Venezia.

soprintendenza.venezia.beniculturali.it

ALESSANDRA FERRIGHI, responsabile della ricerca della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Roma. È stata ricercatore a tempo determinato all’Università Iuav di Venezia, Dipartimento di Architettura Costruzione e Conservazione dal 2013 al 2018.

È autore della monografia Venezia e la casa salubre. Dai piani per la città alle abitazioni a premio (2020) e curatrice del volume Venezia di carta (2018) sui progetti non realizzati a Venezia nel corso degli ultimi due secoli. È autore di saggi in volumi collettanei sulla storia urbana di Venezia, sui piani di risanamento di Venezia della fine dell’Ottocento, sui piani di ricostruzione del dopo Vajont nel 1963 e di Venzone dopo il terremoto del 1976.

Negli anni ha coordinato diversi gruppi interdisciplinari di ricerca: la ricerca sul censimento di rivestimenti esterni del centro storico di Venezia finanziata da CORILA dal 2001 al 2006; Visualizing Venice dal 2012 al 2018; la ricerca Cluster SM&ST – The Social Museum and Smart Tourism dal 2014 al 2018; la ricerca FSE Parco multimediale delle Mura di Padova: valorizzazione di paesaggi e percorsi culturali in un’ottica creativa e innovativa dal 2017 al 2018. Si è occupata in particolare di Digital Humanities, di Historical GIS, più in generale di ICT e delle relative ricadute sulla storia urbana; di organizzazione di mostre con prodotti digitali per disseminare al vasto pubblico i fenomeni e la storia dei luoghi.

Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali, organizzati dall’Associazione italiana di storia urbana (AISU), dalla European Association for Urban History (EAUH), dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea (CIRICE) e da altri centri di ricerca.

fondazionescuolapatrimonio.it

ENRICO VETTORE, classe 1967, veneziano, è laureato in Economia e Commercio a Ca’ Foscari. Dal 1995 opera in Confartigianato Imprese Venezia dove coordina l’attività delle categorie, la progettazione dell’attività formativa e dei servizi innovativi alle imprese. È autore del volume “Artigianato veneziano a rapporto” (edizioni Confartigianato Venezia – 2003), e coautore oltre che curatore del volume “Ariffaraffa” (edizioni La Toletta – 2019); ha partecipato alla redazione di pubblicazioni su temi legati all’artigianato e alla piccola impresa.

CONFARTIGIANATO IMPRESE VENEZIA da settantacinque anni con le sue 1.500 imprese associate distribuite in tutta la Venezia insulare è la più rappresentativa delle organizzazioni artigiane del territorio. Opera al fianco di tutti coloro che hanno una passione, che credono in loro stessi e nelle proprie capacità e vogliono mettersi alla prova. Promuove la storia manifatturiera della Città, l’orgoglio, l’abilità, la competenza degli artigiani e dei piccoli imprenditori che lavorano e creano lavoro.

Alla storica funzione sindacale di tutela e di coordinamento delle categorie di mestiere, da diversi anni si è aggiunta un’intensa e articolata attività di servizi, da quelli tradizionali di natura obbligatoria relativi alle varie aree aziendali (amministrativa, fiscale, di gestione del personale, ambiente/sicurezza), a quelli innovativi di supporto alla competitività delle imprese. Particolarmente intensa è l’attività formativo/promozionale orientata alla progettazione e realizzazione di corsi di aggiornamento per i titolari artigiani e loro dipendenti, allo sviluppo di percorsi mirati al recupero dei mestieri artistici e tradizionali, oltre che al sostegno all’innovazione aziendale nell’ambito digitale.

Promuove studi, ricerche e progetti finalizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione delle diverse realtà dell’artigianato locale.

L’Associazione, infine, con la sua sede centrale all’interno del Centro storico e le quattro sedi territoriali al Lido, Murano, Burano, Pellestrina e Ca’ Savio, si rivolge anche al sociale: a Confartigianato Imprese si affianca infatti Confartigianato Persone con lo scopo di fornire supporti concreti e servizi reali ai residenti e all’insieme delle imprese a matrice familiare, motore insostituibile della nostra comunità.

A livello regionale e nazionale aderisce a Confartigianato Imprese per tutelare insieme ai vari livelli l’eccellenza del “bello e ben fatto”.

artigianivenezia.it

GIORGIO BERTO. Dopo aver frequentato l’Università Iuav di Venezia, ha lavorato a lungo con Mario Fogliata, esperto nell’arte dello stucco e della decorazione, che ha tramesso la capacità di ricostruire intonaci antichi, come marmorini e stucchi, riproponendo i colori e la finitura con miscele di inerti affini. L’attività professionale artigiana è proseguita con collaborazioni con maestri stuccatori come Mario Schiavini e Franco Fogliata e, dal 2001 come maestro stuccatore della ditta Unisve di Venezia, dove svolge anche attività di tutoraggio e inserimento in azienda di stagisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Dal 2010 svolge anche attività didattica relativamente alle tecniche classiche e moderne di esecuzione di intonaci a marmorino e stucchi, talvolta affiancando Franco Fogliata per diffondere il sapere dei vecchi stuccatori; altre volte dedicandosi a corsi di formazione e dimostrazioni nelle scuole medie inferiori e superiori. Tra il 2015 e il 2019 ha svolto attività didattica in collaborazione con l’architetto Luca Scappin (Iuav) nell’ambito di corsi di formazione per architetti, impresari ed artigiani, organizzati da Confartigianato e dall’Ordine degli Architetti e dedicati agli intonaci storici dell’ambiente lagunare. E’ tuttora in atto una collaborazione didattica con il centro di formazione europea di Villa Fabris a Thiene (VI). Ha illustrato le diverse esperienze professionali e le realizzazioni di apparati decorativi a stucco e di intonaci tradizionali in diversi convegni come il Forum della Calce (2013 3 2014) e, nel 2016, ha eseguito campionature di intonaci storici, finalizzate ad un contributo tecnico al volume “Conoscenza e restauro degli intonaci e delle superfici murarie di Venezia” (Il Prato, 2017), scritto in collaborazione con Luca Scappin.

unisve.it

FRATELLI FELTRACCO. Azienda rinomata nella realizzazione e nel restauro di terrazzi e pastelloni alla veneziana, in particolare cotto e calce, nella creazione di mosaici con riproduzione storica e nella stesura di pavimenti con qualsiasi tipologia di marmo e pietre; opera in particolare nell’ambito italiano ed europeo, in ville e palazzi storico-culturali-monumentali e religiosi. Realizza su commessa oggettistica per interior design.

Utilizza prodotti naturali e lavora con numerose tipologie di terre naturali presenti al mondo. L’Azienda opera con prodotti risalenti all’epoca rinascimentale e con sistemi all’avanguardia, come l’esclusiva levigatura completamente a secco e immediata aspirazione delle polveri dei pavimenti.

La missione dell’azienda è la salvaguardia dei pavimenti storici, valorizzando le nuove pavimentazioni, usando materiali antichi, completamente naturali, biocompatibili ed estremamente bioriciclabili. I valori sono il riutilizzo di materiali naturali, rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, e il non utilizzo di prodotti nocivi o dannosi.

fratellifeltracco.com

PEREGRINE BRYANT si è laureato all’Università di Cambridge, sotto la guida del prof. Lesley Martin. Nel 1969, dopo aver lavorato per un breve periodo Greater London Council Housing Association, ha lavorato per lo studio fondato da Jeremy Benson e sua moglie Patricia; nel 1980 è diventato Associato dello Studio e nel 1994 creò Peregrine Bryant Architecture and Building Conservation, che opera ora da Fulham Palace.

Clienti dello studio sono National Trust, Landmark Trust, Vivat Trust, The Harris (Belmont) Charity, The Crown Estate, The Travellers’ and Boodle’s Clubs ed altri clienti privati.

Peregrine è architetto accreditato in conservazione, membro di Arb and RIBA, accreditato alla London Diocesan Council. È anche membro di ASCHB, SPAB, Georgian Group (di cui è vice presidente), The Victoria Society, The Friends of the Georgian Society of Jamaica (Chairman), the Surveyors’ Club, ed è membro the Franco-British Union of Architects.

LAURA MORGANTE ha studiato architettura a Roma, si è laureata in Restauro dei Monumenti con il prof Giovanni Carbonara, con cui ha lavorato, e ha frequentato la scuola di Specializzazione in restauro dei monumenti.

Ha lavorato come architetto in Italia dal 1996 al 2000 e in particolare in Umbria dopo il terremoto del 1998.

Nel 2000 ha fatto parte di un gruppo di architetti, guidati del prof Giovanni Carbonara, per il progetto di restauro del chiostro medioevale del Monastero dei Ss Quattro Coronati in Roma, patrocinato dalla Getty Foundation.

Si è poi mossa a Londra dove ha lavorato per Giles Quarme and Associates, il dipartimento di Restauro di Historic England. Nel maggio 2009 si è unita allo Studio di Peregrine Bryant divenendo poi uno dei Direttori nel 2017. Ha lavorato come architetto progettista per Il Royal Hospital Chelsea e sta lavorando al momento sul Restauro della scuderia dello stesso complesso.

Laura è un membro di SPAB, nel 2018 è stata eletta SPAB Guardian ed è membro di Arb, RIBA, ASCHB, e UNESCO.

Il Premio GeM

Laura Morgante e Britt Harwood discuteranno del GeM Award—il fondo borsa di studio Gloria Trevisan e Marco Gottardi—alla Querini Stampalia il 24 marzo alle 17:30. Si può iscrivere qui.

BRITT HARWOOD è un architetto conservatore attivo nel Yorkshire. Ha aderito alla SPAB nel 1997 quando era ancora una studentessa di ritorno da una borsa Erasmus a Roma.

È una sostenitrice appassionata dell’approccio conservativo della SPAB agli edifici storici e del loro spirito attivista.

Nel 2011 è stata eletta a far parte del Comitato di Tutela della SPAB, prestandovi servizio fino al 2018, quando è entrata a far pare del Comitato di Custodia. Ha lasciato l’incarico nel 2020 pur continuando a fare rapporti su casi nel nord Inghilterra.

Ha partecipato al suo primo Working Party della SPAB nel 2013 e da allora ha preso parte a numerosi altri in tutto il paese. Nel 2020 ha ricevuto il premio Anthony Goode per dedizione alla causa dei working parties volontari della SPAB. Nel 2014 è stata invitata a far parte della giuria del premio John Betjeman per l’eccellenza nel restauro dei luoghi di culto.

SPAB. Società per la Protezione di Antichi Edifici

La Società per la Protezione di Antichi Edifici (SPAB) è un’organizzazione benefica per la conservazione. Ha sede nel Regno Unito, ma ha una sede distaccata in Irlanda e numerosi membri in tutta Europa e nel mondo. La SPAB è la più antica istituzione di tutela nel Regno Unito. Fu fondata nel 1877 da un gruppo sorto intorno alla figura dell’architetto e attivista William Morris. Durante i suoi 145 anni di storia ha svolto campagne di salvataggio di molti edifici ed ha contribuito a configurare la legislazione di tutela nel Regno Unito. Rimane fedele al so Manifesto del 1877 ed ha recentemente ribadito queste idee in un nuovo documento chiamato l’Approccio della SPAB.

Abbiamo una specifica filosofia conservativa, ma l’attenzione della SPAB è sempre stata rivolta agli aspetti pratici e tecnici della conservazione architettonica. Questo scopo è stato perseguito attraverso programmi di formazione consolidati nel tempo, in particolare i piani che prevedono borse di studio per studenti e artigiani che includono viaggi e approfondite esperienze di apprendimento in cantiere. La SPAB ha anche un ruolo legale di consulenza nella pianificazione in Inghilterra e Galles.

Sosteniamo con convinzione i sistemi di protezione per gli edifici storici sviluppanti nel Regno Unito. Anche se imperfetti in alcune aree, essi consentono di proteggere e al tempo stesso offrono qualche forma di libertà di azione nella consueta e ben ponderata opera di manutenzione e riparazione. Per esempio, la SPAB è riuscita l’anno s corso a restaurare il tetto della sua Old House Project senza necessità di ottenere il permesso, nonostante si trattasse di un edificio con vincolo di secondo grado. Questa flessibilità aiuta il nostro lavoro dato che consente di effettuare working parties in siti storici dove volontari e tirocinanti accuratamente supervisionati possono essere coinvolti in attività conservative e di cura manutentiva degli edifici.

Questo approccio è stato anche utilizzato per prestare aiuto in caso di emergenza a ‘edifici a rischio’. Esempi saranno illustrati per discussione durante la conferenza.

PETER JAMIESON BA Cantab MA London RIBA, è un architetto attivo a Londra. Ha studiato all’Università di Cambridge e all’University College di Londra fra il 1959 e il 1965.

È stato socio fondatore dello studio di architettura MacCormac Jamieson and Prichard, che ha realizzato un’ampia gamma di lavori, inclusi molti edifici residenziali per le università di Cambridge e Oxford.

Nell’ambito dello studio MacCormac Jamieson and Prichard ha sviluppato il suo interesse nel campo del riuso e della conservazione di edifici storici, con risultati professionali come l’incarico nella riconversione di edifici nel cantiere navale storico di Portsmouth, l’Imperial War Museum di Duxford, Cambridgeshire e un progetto non realizzato alla stazione di Temple Meads a Bristol, progettata per la Great Western Railway da Isambard Kingdom Brunel.

Dopo aver lasciato lo studio associato, Peter Jamieson ha dedicato la sua esperienza generale e il suo interesse nel campo architettonico alla conservazione degli edifici.

È membro del comitato di custodia della Società per la Protezione degli Antichi Edifici, del Comitato Consultivo Diocesano per opere in edifici sacri nella Diocesi di Southwark a Londra e presidente di Friends of Czech Heritage.

Oltre al suo interesse per gli edifici storici è stato coinvolto sin dalla gioventù in numerosi progetti di volontariato sia nel Regno Unito che in altri paesi europei, restaurando edifici, canali e linee ferroviarie.

È convinto che molti progetti non avranno successo senza l’aiuto dei volontari che dovrebbero essere reclutati e adeguatamente formati per poter dare il loro contributo.

THE FRIENDS OF CZECH HERITAGE

Le regioni Ceche, Boemia e Moravia sono sempre state l’epicentro storico dell’Europa centrale. Ad un tempo parte del Sacro Romano Impero, dell’Impero Austro-Ungarico, Cecoslovacchia e ora Repubblica Ceca. Sono state alcune delle zone più prosperose dell’Europa Centrale ma nel XX secolo subirono l’invasione Nazista, gli effetti della Seconda Guerra Mondiale e il seguente regime Comunista. Il risultato fu che, con la fine del Comunismo, la vasta quantità di edifici storici, i loro annessi e contesti versavano in condizioni di abbandono e rovina. Era necessaria un’enorme quantità di risorse investite nei restauri necessari a riparare le devastazioni.

La Repubblica Ceca ha una delle maggiori concentrazioni di edifici storici rispetto ad altre nazioni. L’associazione Amici del Patrimonio Ceco fu fondata nel 2007 per focalizzare l’attenzione sull’intricato problema di questa ricca eredità e per promuoverne il restauro. Costruendo contatti nella Repubblica Ceca, The Friends ha sviluppato una strategia orientata a tre azioni:

– la promozione della cultura Ceca e il consolidamento di contatti a tutti i livelli nella Repubblica Ceca per mezzo della newsletter e altri eventi;

– l’uso di borse di studio come finanziamenti di avviamento per progetti di restauro e per incoraggiare altri istituti a contribuire con borse;

– l’organizzazione di working parties di volontari per contribuire al restauro di edifici e per promuovere il concetto di volontariato, che è molto forte nel Regno Unito ma che per ragioni storiche non è parte della cultura Ceca.

Nella Repubblica Ceca, per ragioni storiche non esisteva una tradizione di coinvolgimento dei volontari nel movimento conservativo, mentre nel Regno Unito questa tradizione ha sorretto il movimento conservativo sin dalla fondazione del National Trust alla fine dell’Ottocento. Oggi è radicata al punto che la conservazione del Patrimonio nel Regno Unito dipende dal volontariato.

Sostenere le competenze artigiane necessarie a continuare la manutenzione degli edifici storici è diventato un problema cruciale. Qui la formazione dei volontari è un imperativo se si vuole evitare un declino generale. Questo è diventato un problema sia per il Regno Unito che per la Repubblica Ceca e non solo. Chi ha colto la sfida nel passato sta uscendo di scena e sta diventando sempre più necessario incoraggiare le nuove generazioni ad acquisire le capacità tecniche sia in termini di capacità professionali che come volontari specializzati.

czechfriends.net

FILIP TRUNEČKA (Trastam s.r.o) è un maestro stuccatore ceco che vive nel villaggio di Borsov in Moravia. Si è formato nella Repubblica Ceca, ma ha  trascorso alcuni anni in Inghilterra lavorando per un’impresa di restauri.

Il suo lavoro consiste prevalentemente nel restauro di edifici storici e in particolare nell’esecuzione di intonaci a base di calce. È specializzato nella riparazione e integrazione di superfici storiche dell’architettura vernacolare. Mira per quanto possibile a seguire puntualmente le tecniche storiche consolidate nella produzione e messa in opera di rivestimenti storici.

I rivestimenti di intonaco utilizzati sono preparati con grassello di calce, che produce di persona tenendo conto del colore e della struttura dei materiali grezzi locali, specialmente della sabbia. Usa procedure tecniche tradizionali, che sono state in gran parte dimenticate perché richiedono tempo. È inoltre importante l’utilizzo di attrezzi storici per ottenere un aspetto simile a quello originale. 

trastam.cz>Tradiční stavební materiály – Trastam | Facebook

MAXINE WEBSTER-REYNOLDS vive dividendosi tra Londra e Cannaregio dal 2003. Si è formata come scenografa teatrale alla Central School of Arts & Crafts di Londra, avviata da William Morris e John Ruskin nel 1896, dove ha conseguito la laurea nel 1983. Tra i suoi clienti si possono annoverare il British Council e il National Theatre di Londra. Ha inoltre proseguito la sua formazione al Royal College of Art e alla London Business School. È stata la direttrice di molti enti di beneficenza e di istruzione, compresa la Voluntary Arts Network UK, dove ha partecipato alla fondazione di AMATEO “The European Network for Active Participation in Cultural Activities” (Rete Europea per la partecipazione volontaria attiva alle attività culturali) e la Friends Quaker School UK. È sposata con Eric Reynolds di Urban Space Management, con cui conduce campagne di sensibilizzazione per la salvaguardia, rigenerazione e valorizzazione del patrimonio culturale urbano. Tra queste, la più recente è stata quella di “Smithfield Market” che accoglierà il Museum of London. Maxine Webster-Reynolds è un onorario ‘Fellow’ della Royal Geographical Society. Inoltre è la co-fondatrice, insieme a Peter Avery, dell’ente di beneficenza 1st Framework.

1st FRAMEWORK (1F) esperienza, ruolo e contributo. 1F è un’organizzazione di beneficenza con una politica cosiddetta “Studio Vuoto”, che permette, ogni volta, di ideare e concretizzare progetti con nuovi team di lavoro, senza limiti di spazio e programma. Proprio come un cast cinematografico. È conosciuta per la trasversalità e poliedricità delle sue iniziative artistiche, che hanno luogo in ambienti non convenzionali e coinvolgono molteplici partner a Sydney, New York, Berlino, Barcellona e in Irlanda. Il fine è identificare un obiettivo comune e fornire alle organizzazioni e ai singoli individui l’opportunità di esprimere il proprio potenziale. Tra i numerosi premi vinti, degni di menzione sono il 1° Premio “European Year of Lifelong Learning” (“Anno europeo della formazione continua”) e il 1° Premio “Londoners of the Year for Community Development” (“Londinesi dell’anno per lo sviluppo della comunità”).

Il lavoro di 1st Framework è intergenerazionale, radicale e molto ambizioso. Uno dei progetti in atto è una collaborazione che coinvolge “Lo scudo di Achille” di Dominique Pinchi, già ammirato allo spazio Thetis di Venezia, e che ora si trova sul piroscafo a vapore SS Robin London ormeggiato ai Royal Docks, visitabile non appena ci sarà un allentamento delle restrizioni oggi in vigore a causa del Coronavirus.

1stframework.org

GRETA BRUSCHI, architetto, è laureata in “Storia e conservazione dei Beni architettonici e ambientali” e in “Architettura per la Conservazione” all’Università Iuav di Venezia. Ha conseguito presso l’Iuav il dottorato di ricerca in “Storia dell’architettura e dell’urbanistica, curriculum Restauro e Conservazione”. Attualmente presso Iuav è Ricercatore a tempo determinato (RdtA) e Tutor alla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio (SSIBAP). È inoltre Professore a contratto in Restauro presso l’Università degli Studi di Udine, A.A. 2021-22.

Si occupa delle tematiche inerenti la conservazione dei materiali e delle architetture del XX secolo oltre che di vulnerabilità in relazione al rischio sismico e derivante dai cambiamenti climatici per il costruito esistente.

DONATELLA CALABI è professore emerito di storia dell’urbanistica all’Università IUAV di Venezia e visiting professor in numerose università europee e del Nord America.

Fra il 2002 e il 2012 ha diretto il programma di Dottorato di “Storia e teoria delle Arti” alla Scuola di Studi Avanzati di Venezia. Si è occupata della pianificazione urbanistica fra il XIX e il XX secolo, numerosi volumi e articoli pubblicati trattano il tema della Città Europea agli albori dei tempi moderni, focalizzandosi soprattutto sui mercati e sui luoghi delle Minoranze nei più important centri commerciali (Venezia, fra gli altri).

Molti suoi saggi sono stati tradotti in Inglese, Francese, Tedesco, Olandese, Greco, Spagnolo, Portoghese e Giapponese.

ANTONELLA MIARELLI, architetto libero professionista, laureata presso lo IUAV in Storia e Conservazione dei beni architettonici e ambientali e successivamente in Architettura. Ha svolto una tesi in Argentina sulle città di fondazione latino-americana di Cordoba e Buenos Aires e ha lavorato nella cooperazione internazionale in Indonesia per la costruzione di una scuola nel post Tzunami. E’tecnico dell’emergenza post sismica e tecnico competente in acustica.

Dopo aver svolto attività di collaborazione urbanistica e territoriale in Veneto sviluppando il progetto ‘Greenways’ intraprende la libera professione focalizzata sull’attività di restauro del patrimonio architettonico veneziano.

L’esperienza diretta sul campo la porta a sviluppare delle riflessioni sulla possibilità di avvicinare il tema del restauro ‘green’ alla prassi tradizionale. La collaborazione con artigiani e maestranze locali la conduce a ricercare soluzioni che possano conciliare le moderne esigenze e il rispetto degli edifici storici.

Al fine di conservare il patrimonio architettonico di una città complessa come Venezia, lavora ad una concertazione degli intenti normativi, costruttivi e sostenibili.

GIORGIA OTTAVIANI, architetto è laureata in Architettura presso lo IUAV di Venezia, consegue il Dottorato di Ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici presso il Politecnico di Milano, dopo un periodo dedicato all’attività professionale nell’ambito del restauro architettonico, dal 2018 lavora come architetto presso il Museo storico e il parco del Castello di Miramare (TS) ricoprendo l’incarico di responsabile della cura e della gestione del parco e del restauro di alcuni padiglioni ivi collocati.

Dal 2010 è collaboratore alla didattica presso l’Università Iuav di Venezia.